La bimba, allora, ne era rimasta affascinata:
“Vorrei anch’io essere un giorno come l’Araba
Fenice!”
“Cerca di essere intanto almeno un’anatra
felice!”
le avevo detto in battuta.
le avevo detto in battuta.
Ma la vita ci riserva ben altro che anatre e
oche…
Anche se, a mio avviso, penso di aver capito
la differenza tra verità e starnazzo.
Non è quello che dici,
ma il come lo dici che fa la differenza.
ma il come lo dici che fa la differenza.
Puoi dire anche cose belle e intelligenti;
ma se il modo di parlare par quello dell’oca,
è solo starnazzare.
ma se il modo di parlare par quello dell’oca,
è solo starnazzare.
E’ lo spirito con cui parli che fa differenza
fra verità e starnazzar dell’oca.
In questa parentela tra anatre e oche si
inseriscono certe persone – e non solo donne
– che a parlar bene e di cose buone sembra
si intendano assai, ma al suon della loro voce
già appar lo spirito dell’oca starnazzante,
alla quale non affideresti nemmeno un’unghia
di te.
Eppur, di oche è pieno il mondo,
e par prolifichino anche bene.
e par prolifichino anche bene.
“Ricordati – adesso te lo dico seriamente,
dissi alla bimba – che tu sei già, col tuo
desiderio sincero, l’Araba Fenice. Sì,
perché quello che desideri sinceramente già
ti realizza nello spirito, nella mente e nel
cuore”.
L’Araba Fenice rinascerà,
oltre le sue morti morali e fisiche, dalle sue ceneri.
oltre le sue morti morali e fisiche, dalle sue ceneri.
La bimba non so perché avesse fatto
riferimento a questo simbolo di rinascita.
Forse perché ne era istintivamente
affascinata, o forse intendendo altro…
Ma altro non le chiesi, per non sembrarle
invadente, e anche per rispettare il suo
prezioso e misterioso piccolo desiderio.
Ma, ora che ci ripenso, dove l’aveva vista
quest’Araba Fenice,
se allo zoo che avevamo visitato non c’era
proprio?
Mah…sarà una fantasia che avrà raccolto
chissà dove o chissà quando…
Mi sovviene ora anche la storia del Brutto
Anatroccolo…e qui l’anatra comincia ad
apparire più simpatica e con una comprensione
e una compassione da parte nostra.
‘Ricordava
come era stato perseguitato e insultato, e
ora sentiva dire che era il più bello di tutti
gli uccelli!'.
Questa trasformazione ce la
auguriamo, ogni volta che ci specchiamo
nelle nostre brutture e risentiamo ad eco i
nostri starnazzi.
“Qua!...Qua!...”: eccola a chiamar le anatre…
Lei è capace di trasformar il semplice
starnazzo in un richiamo allo spirito della
verità.