Immobile al sole, pare fatto di pietra.
Sarà stanco.
Sarà abbuffato.
Sarà addormentato.
La bimba lo osserva per un po’, poi mi dice:
“E’ una lucertola, vista da qui”.
“E’ una lucertola, vista da qui”.
Già.
Da lontano, non vedi mai il pericolo, e
nemmeno l’occasione.
Solo quando ti avvicini o ti si avvicina una
situazione, appare il bello o il brutto.
“Cosa fa quell’uccellino lì vicino alla sua
bocca?” mi chiede incuriosita.
“Gli fa la pulizia dei denti, gli fa da spazzolino;
e intanto si nutre anche lui”.
“Ma non gli fa niente il coccodrillo?”
“Ma no, loro si intendono, e si aiutano a
vicenda, a loro modo”.
Il parassita.
Non sempre è negativo.
A volte, anzi, ci toglie, in qualche modo,
anche se a noi non va, la negatività.
O l’eccesso.
E noi, se lo accettiamo così,
gli diamo più forza e possibilità per ripulire
la nostra negatività.
Ma se rimane attaccato a te tale e quale,
senza toglierti nulla e senza nulla fare,
allora è proprio da cacciare.
Ma il parassita ci aiuta di più quando ci dà o
quando ci toglie?
Il coccodrillo si è intanto mosso, e scende
nell’acqua, e scompare.
“Guarda! Anche lui fa come la rana!” mi
richiama la bimba.
“Certo, perché si è dimenticato di essere
una lucertola!”.
Guardiamo agli altri,
crediamo che siano così,
ma appena loro si muovono,
appaiono diversi da com’erano lì.
ma appena loro si muovono,
appaiono diversi da com’erano lì.
Gli occhi non bastano per l’ottica sul mondo:
occorre avere in essi la disposizione a muoverli.
occorre avere in essi la disposizione a muoverli.