Andare allo zoo con lo sguardo di una bimba significa sorridere, sempre e comunque, al di sopra di ogni regola e al di là di ogni sospetto.
Alla base del sorriso di una bimba allo zoo c’è quell’istinto di base non ancora contaminato dallo zoo fuori dallo zoo: il nostro mondo.
E ti accorgi allora che non sei tu ad
accompagnare lei, ma è lei che ti accompagna,
ti tiene per mano per un po’, ti sfugge via,
affascinata ora qua e ora là, e poi ritorna
a te, a ricreare quel sorriso oggi tanto
incompreso e dimenticato, e del quale
abbiamo un urgente ed estremo bisogno
per essere liberati dalle nostre gabbie
quotidiane, invisibili, ma potenti, e che ci
rendono sempre più prepotenti a noi stessi e
incapaci di sorridere a questa nostra fragile
e fugace vita.
Lo zoo...che a noi rappresenta e ci ripresenta
la bellezza della nostra fragilità, chiusa
negli schemi della logica e nel rifiuto di ciò
che sta oltre i nostri sensi.
E non avrebbe senso andarci, in effetti,
se non con l’ausilio e il supporto del nostro
viaggio: questa piccola bimba, che sorridendo
trasforma l’atmosfera del già noto e del
dato di fatto in un’avventura nel mondo
dell’ignoto, per far risorgere dal nostro
istinto animalesco lo spirito della bellezza,
fatto di umiltà, semplicità, naturalezza, e
soprattutto: sorriso.
Ed eccolà là, già pronta e ardente di
gioia, all’ingresso, a richiamare me e voi a
visitare, finalmente, la meta tanto attesa e
desiderata…
Eccoci, eccoci…Arriviamo!…