La Foca


Abbiamo anche fatto una foto davanti al vetro della foca vagante nell’acqua.
La foca scivola via, svincola, si libra nell’acqua, non puoi afferrarla né prenderla.
E’ l’immagine dell’oceano che libera e fa liberare chi vi abita.
E forse, la bimba intuisce questa dimensione.
“La rana non ha questa possibilità…?” mi disse interrogandomi.
“No, la rana ha due ambienti in 50%, la foca non così”.
“E’ meglio la foca, allora?” mi richiede lei.
“E’ meglio quello che hai scelto per te, che ti si addice”.
La foca esprime appieno la sua libertà nel vagar per l’acqua; la rana, no: deve fare i conti con la sua situazione che ha quando ha i piedi per terra.
Così è per questa bimba, che vorrebbe essere libera, ma ha condizionamenti a terra che non le permettono di essere foca, ma soltanto rana.
E viver da rana, ha i suoi pregi e i suoi difetti…
 
Quando c’è un’ottica da affrontare, che diciamo se non: focalizzare?
La foca, eccola a focalizzare.
La foca focalizza il percorso di vita.
Senza la foca, non vediamo la bellezza del mare e del suo vagarci in libertà.
Con la foca, focalizziamo i nostri problemi e mettiamo a punto le scelte da fare.
La foca.
Focalizzare.
Equilibrare la vista con tutti i sensi.
Se sfochiamo la nostra ottica, perdiamo tutti i punti di vista, e vediamo male.
Il veder male fa parte di chi non focalizza, ma vede solo l’apparenza.
Vedere senza focalizzare, è non vedere la realtà.
E’ sfasarla.
Focalizzare è punto cruciale per maturare, e lo auguriamo anche alla bimba.
“Metti sempre a fuoco, proprio come fossi una foca!” gli dico.
“Che vuole dire?” mi ribatte.
“Non fermarti all’apparenza, al vedere le cose come le vedi subito; focalizzale, mettile a fuoco, in equilibrio tra i tuoi sensi: solo allora appaiono in verità, e non in illusione. Foca: focalizza!”.
La bimba mi guarda, volge qua e là il suo sguardo, come in ricerca, poi ritorna a contemplare la foca e dice: “Quella foca è più di una foca: mi sta insegnando qualcosa in più che non solo il vederla…”.
“Brava, hai già capito il tutto…e il di più di quel che ti volevo dire!”.