All'Uscita


“Ti è piaciuta questa visita?...” le ho chiesto.
“Quando veniamo ancora?...” ribatte lei sorridendo gioiosa.
“Eh…vediamo…verremo ancora…un giorno… appena possiamo…”.
“Quali animali non abbiamo visto ancora bene?”…e mi invita a guardare sulla locandina.
“Vediamo…l’antilope…il ghepardo…il rinoceronte…il panda…il puma…la zebra…la tigre…l’aquila…il cigno, la cicogna, il gufo…il pavone e il pellicano…li vedremo…”.
“Quanti ancora da rivedere!...” e mi accenna al ritorno.
“Sì, sì…torniamo, non preoccuparti!” le confermo.
Mentre attraversiamo il negozio dei souvenir, si sofferma: “Compro una foto degli animali?”.
“Li vediamo ancora, quelli. Andiamo la al bar…io prendo una birra, tu magari un bel gelato…ok?”.
Sorride approvando.
 
Rientriamo nel mondo…animale o umano?
Anch’io dovrei assumere l’ottica della rana, imparando da lei, per poter distinguere quel che succede là fuori, e come affrontarlo, sgusciando ora qua ora là, tra i due mondi.
Balzando dal mondo animale a quello umano, la bimba fattasi rana mi ha suggerito la capacità che ognuno di noi ha di trasmigrare da un mondo all’altro, da un modo – cioè un’ottica - all’altro, con uno spirito distinto, con una mente che sa distinguere, con un cuore che sa amare anche ciò che sembra impossibilitato ad amare o ad essere amato.
 
Lo zoo ha accolto la rana in piena disponibilità, ha reso la bimba capace di stare nel mondo diverso, anche se ora, per questa sua diversità, il mondo di fuori non appieno la accetterà.
Essere tra due mondi se dà a noi nuove possibilità, dà anche agli altri la possibilità di rubarcele, di negarcele, di trafiggerci fino in fondo, di buttarci addosso tutti i pesi che non ci si vuole addossare e che vengono scaricati sulle spalle deboli e fragili di una rana o di una bimba che…che cosa volete che possano fare per salvare questo mondo?