Tutti in gruppo su una gamba…
e anche lei provava questo equilibrio.
Il nome di questo volatile significa
innanzitutto “ali di porpora”.
Il suo caratteristico e carismatico colore
rosa dipende dal fatto che si ciba di una rara
alga rossa e di crostacei, i quali conferiscono
alle piume questi meravigliosi pigmenti di
tinte eteree e sfumate.
Si dice che il fenicottero abbia ispirato il
“mito della fenice” dalle ali fiammeggianti:
l’antico simbolo della trasformazione e
resurrezione, la fenice che alla fine della
sua vita viene consumata dal fuoco e rinasce,
poi, magicamente dalle sue ceneri.
Questo incantevole esemplare di volatile ha
affascinato, nel tempo, tantissimi artisti,
poeti e letterati tra cui Pablo Neruda che
proprio ad esso dedica la poesia “Flamenco”
ovvero “Fenicottero”:
"Era il suo corpo fatto di penne
eran di petalo le sue ali
era una rosa che volava
diretta verso la
dolcezza.
Ho abbandonato quelle regioni
mi son vestito di frac e di ferro
m’hanno morso molti dolori
ma nel fondo di me stesso
come in quel lago sperduto
continua a vivere
la visione d’un uccello o angelo indelebile
la visione d’un uccello o angelo indelebile
che trasformò
la luce del giorno
con lo splendore
della sua presenza ed il suo roseo movimento".
della sua presenza ed il suo roseo movimento".
È con queste parole che Neruda esprime
tutta la sua meraviglia e stupore dinnanzi ad
un uccello tanto regale e sacro, raffinato ed
elegante nel suo dolce colore di tenerezza
ed ingenuità.
Il fenicottero è altresì definito “uccello dei
quattro elementi” (aria, acqua, fuoco, terra);
storicamente viene ricordato non solo per la
sua immensa bellezza e particolarità di forma
e colore, ma anche per il richiamo che esso fa
alla sfera dell’emotività.
Il fenicottero rosa
simbolicamente incarna da un lato: positività,
fascino, eleganza, equilibrio, rinascita, amore,
sensibilità, sogno, indipendenza, evoluzione
e cambiamento, sincerità e altruismo;
dall’altro lato, è sinonimo di dipendenza
affettiva ed eccessiva vulnerabilità.
E’
un volatile che invita alla riflessione, che
trasmette un senso di elevazione e purezza
e, in alcune religioni rappresenta un simbolo
di transizione dalla morte alla vita, dalle
tenebre alla luce.
Il suo rapporto con l’acqua, elemento
naturale attribuito alla psiche e all’ animo, ci
connette agli stati superiori della coscienza
e dell’introspezione.
Il suo colore rosa potrebbe ricollegarsi al
chakra del cuore a cui elargirebbe un’energia
favorevole, di calma ed ottimismo che pone
in uno stato di forte empatia con l’altro.
Ogni fenicottero ha dodici piume nere per
ogni ala, fondamentali per il volo che avviene
prevalentemente di notte.
Il dodici nella numerologia è molto importante perché fa riferimento alla pienezza e totalità originaria, indicando un ciclo completo come i mesi dell’anno.
Palese richiamo vi è poi al totem dell’araba fenice, solitamente invocata per far fronte ai fallimenti della vita umana.
Insomma, un animale dalle mille interpretazioni e sfumature, che si leva nel cielo del tramonto per tingerlo di rosa!
Il dodici nella numerologia è molto importante perché fa riferimento alla pienezza e totalità originaria, indicando un ciclo completo come i mesi dell’anno.
Palese richiamo vi è poi al totem dell’araba fenice, solitamente invocata per far fronte ai fallimenti della vita umana.
Insomma, un animale dalle mille interpretazioni e sfumature, che si leva nel cielo del tramonto per tingerlo di rosa!
Uno
spettacolo della natura che non finisce mai
di incantare ed ammaliare…
Non sempre possiamo camminare su due
gambe; spesso la vita ci riserva incidenti
e acciacchi nel percorso, per cui dobbiamo
stare con un piede per terra e con l’altro
raccolto su di noi.
Ma tutto questo ci insegna
l’arte del saper vivere, e dell’affrontare con
fiducia anche il momento dell’handicap fisico
o morale che ci viene dato in sorte.
Lei ammirava questi fenicotteri come a
specchio, come fossero cioè l’immagine
della propria immagine, intravedendo in loro
il proprio destino di vita, e comprendendo
già, fin d’ora, la propria impossibilità a
procedere sui due piedi, e il doversi allenare
a procedere con un piede per terra e uno
raccolto a sé.
Fenicottero…un elicottero destinato al volo,
ma al quale viene tolta un’ala, e una base.
Ma, comunque sia, il suo destino è il cielo,
non certo lo stare con i piedi per terra.
E lei, con un piede, saltellò alla prossima
visita…