La Iena


A rider e sghignazzar
e a mangiar carcasse è il suo forte…
Non so se sto descrivendo un animale o una persona…lascio a voi.
 
“E’ come un cane…” dice la bimba.
“Sì…potremmo dire che è un cane…degradato” cerco di spiegarle.
“Cosa vuol dire?”…domanda lei
“Tu, se ami un cane, lo apprezzi e lo curi, e lui ti vuole bene, vero?”.
“Sì…” mi risponde lei.
“La iena non vuole essere un cane, non vuol riconoscere la sua natura, e quindi si immedesima in un sottocane, in un cane non educato, non amato, non rispettoso e non rispettato…mi hai capito?” le chiedo.
“Ma è lei che vuole così?” mi richiede.
“No. E’ la sua natura, però ci richiama come questa natura sua sia scelta a volte dalle persone per imitarla nello scegliere la morte e nell’irridere gli altri, magari a partire proprio da quelli che stanno accanto” e la guardo.
La bimba è assorta; non so se stia pensando o se si stia preoccupando per qualcosa o per qualcuno, o per se stessa.
“Sì, questa è la iena – cerco di rincuorarla – ma noi possiamo essere superiori a lei e non imitarla.       Anzi, non dovremmo mai prenderla ad esempio.
Tu, invece, pensa a curare qualche cagnolino che conosci, e fanne un sopracane: un cane che supera se stesso, col tuo aiuto.
Conosci un cagnolino da aiutare e da far crescere così?” chiedo.
“Beh, sì…Non è proprio il mio…Ogni tanto sta con me…    E sto bene con lui…”.
“Bene. Stando con lui, impara a non scendere mai a livello della iena, ma a crescere sempre, partendo da lui, per fare di lui un cagnolino superiore, un “sopracane”, e di te una ragazza in gamba, una superragazza!”.
Lei sorride, e osserva ancora la iena.
Poi: “Ma la iena resterà sempre così?”.
“Sì, per farci capire quello che non dobbiamo diventare, e per farci da confronto in quello che siamo già: se stiamo diventando iene, o se – con l’aiuto dei cagnolini – stiamo cercando di essere noi stessi” – e qui mi par di aver fatto un po’ la morale.
“Certo –interviene lei- anche per la iena la vita non è tanto bella…”.
“Lo è dal suo punto di vista bella; ma nei confronti degli altri è proprio un dramma.
Tu, intanto, continua a imitare la tua rana e non quella iena…chiaro?”.
“Certo…sì…” e volge un ultimo sguardo di compassione alla iena, che là sotto, si compiace nello sgretolare le ossa della carcassa che gli è stata messa per cibo.