Nel rettilario, tra serpenti vari e pitoni, la bimba si sofferma per un po’ a fissare quell’enorme anaconda che mezza intontita e assonnata solleva appena appena il capo verso l’oblò.
“Se ti prende l’anaconda – le canto – la tua
vita non è gioconda…”
E lei ripete la melodia sorridendo.
E mentre procediamo, la canta e ricanta…
Stringere i panni addosso all’altro,
condizionarlo, stringerlo nella morsa…e
pensare che qualcuno è convinto di farlo
per amore!
E alla fine, si uccide l’altro, o
moralmente, o fisicamente, o lo si induce
indirettamente alla morte.
L’anaconda ti costringe a morire mentre ti
stringe…proprio come chi ti vuole tutto a
sé, impedendoti di essere nella libertà.
Mentre guardavo alla lunghezza
dell’anaconda, pensavo anche alla ben
molto più corta lumaca, e associavo le due,
istintivamente, immaginando che chi fa come
l’anaconda, in realtà, lascia la sua bava come
la lumaca lungo il suo tragitto.
Con la differenza che nel caso degli umani la
cosa è diabolica in entrambi i casi, mentre
per l’anaconda e per la lumaca è la loro
caratteristica naturale.
“La vipera!...” mi richiama la bimba da là più
avanti.
“Sì, pure quella!” e sorrido con un po’ di ironia,
pensando al fatto che quando uno stringe,
sbava e avvelena, estrae dall’animalità tutto
quel che gli serve per far di sé mostra di
superbia…
”Eccomi, arrivo…”.
“Guarda quel serpente là – e la bimba addita
a un rettile che pende da un ramo – è proprio
come quello di Adamo e Eva…o no?”.
“Seeeh…e dove l’hai visto tu quel serpente?”
gli sorrido come a prenderla in giro.
“L’ho visto disegnato sulla Bibbia che stavo
leggendo qualche giorno fa…sì, è uno proprio
così…quello del peccato…come si dice?...”
“…Originale!”…
“Perché originale?”
“Non c’è niente di originale, è normale. Originale perché all’origine dell’umanità,
ma anche perché noi ogni giorno, quando ci
alziamo, all’origine della giornata, siam fatti
per far peccato, istintivamente…”
La bimba mi guarda con volto preoccupato e
un po’ timoroso…
“Sì…-continuo- perché siamo stati
contaminati all’origine. Ma se poi riflettiamo
e usiamo la coscienza, ecco che evitiamo il
male e la giornata procede bene…come oggi,
e speriamo come domani, e dopodomani…”
“…E sempre!” conclude lei apponendo alla
risposta il sigillo del suo ritrovato sorriso.